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  • Immagine del redattoreLuca Nucera

Ecco chi sono i nuovi fascisti

Non è rabbia. Non sono anarchici. Non sono disoccupati. Questi sono terroristi, fascisti: sono professionisti della violenza. Persone dal cuore nero come le divise che indossano. Spranghe, bottiglie piene di benzina e bombe carta sono comparse all'interno del corteo: a riprova - nel caso sia proprio necessario ripeterlo ancora una volta - che si tratta di violenza premeditata.


Si può essere contrari all'EXPO, boicottarla, contestarla. Ma devastare il centro di una città, aggredire i giornalisti, incendiare auto e filiali di banche non significa essere contestatori. Non significa essere rivoluzionari. Significa solamente essere dei bastardi, delle bestie incivili che non riescono neanche a capire la differenza tra Libertà e licenza. La Libertà è quella di manifestare contro l'EXPO. La licenza è quella che questi neofascisti si sono presi oggi: distruggere, incendiare, malmenare.


Ma se la polizia non ha reagito più di tanto - impauriti dalle numerose sentenze di giudici che non stanno dalla parte della Giustizia, di Autortià che fino ad oggi non hanno mai difeso l'operato degli agenti - la popolazione e i commercianti hanno risposto: appena la massa di ignoranti si spostava, i passanti e i commercianti e gli abitanti di Milano si mettevano al lavoro per ripulire la città, consapevoli che gli occhi dell'intero pianeta sono puntati su di loro. Per questo motivo hanno ripulito la città dalla merda che quei finti rivoluzionari hanno lasciato: Milano, medaglia d'oro della Resistenza, ancora una volta si è dimostrata meritevole di tale riconoscimento. Gli abitanti e i lavoratori di Milano lo hanno dimostrato. Con il loro gesto - ripulire la città - hanno urlato al mondo che l'Italia non è quella feccia.


Giocano a fare i rivoluzionari, queste nullità, figli di papà che, vivendo alle spalle dei genitori o di chi li finanzia, osano cianciare di povertà, di fame, di ingiustizie sociali. Ma è facile fare i rivoluzionari a giorni alterni, imbrattando delle vetrine e incendiando delle auto, spavaldi grazie ad una giustizia che usa i guanti di velluto quando servirebbero i bastoni.


Quelli di oggi erano e sono terroristi neofascisti e come tali vanno condannati in tutte le sedi: la legge italiana prevede una pena non inferiore ad anni 20 per terrorismo, ad anni 6 per eversione dell'ordine democratico. Nel caso le azioni siano rivolte verso le pubbliche autorità, le pene aumentano di un terzo. Le leggi sono fatte per essere applicate, no? Bene, applichiamole.

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