Tsipras non scherza
- Luca Nucera
- 8 apr 2015
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La Ragioneria di Stato greca ha stimato una cifra record per i risarcimenti di guerra che, secondo il governo di Atene, la Germania deve pagare al Paese ellenico: 279 miliardi di euro (comprensivi dei 10,3 miliardi che la Banca Centrale greca fu costretta a "prestare" alla Germania nazista durante l'occupazione).
Era una promessa elettorale e Tsipras la sta portando avanti: il risarcimento è legato al salvataggio della Grecia da 448 milioni da decidere entro giovedì, oltre alle difficilissime condizioni di salvataggio che sono state imposte dagli istituti di credito internazionali. (Condizioni che Tsipras sta cercando disperatamente di rinegoziare, anche a costo di chiedere aiuto alla Russia di Putin).
Nel mese di marzo, il ministro della Giustizia greco si era detto pronto a firmare un decreto d'esecuzione di una sentenza di 15 anni fa della Corte Suprema che autorizzava il sequestro di beni appartenenti a cittadini tedeschi per pagare il risarcimento.
Dall'altra parte, però, la Germania ha pagato 115 milioni di marchi nel 1960 e nel 1990: secondo Atene quanto già versato non basta a coprire le infrastrutture danneggiate, i crimini di guerra compiuti e non ha interessato il "prestito" che la Banca Centrale greca fu costretta a versare nelle casse del Reich.
Il vice cancelliere tedesco ha già fatto sapere che ritiene insensata la richiesta greca, mentre Angela Merkel ha dichiarato che la questione è "politicamente e moralmente risolta". A Berlino, forse, ma non ad Atene
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