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Chi è Buhari, il generale islamista

  • Immagine del redattore: Luca Nucera
    Luca Nucera
  • 1 apr 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

Si sono svolte senza grandi brogli ma con lo spargimento del sangue di 41 elettori uccisi, mentre attendevano di poter votare, in cinque diversi attentati terroristici di Boko Haram: le elezioni politiche nigeriane hanno infine decretato vincitore Muhammadu Buhari, di 72 anni, che governò a capo di una giunta militare nel 1984-1985 con un pugno di ferro, reprimendo più volte dissidenti e giornalisti. Si è presentato alla guida del All Progressives Congress, ed è riuscito a sconfiggere il debole presidente in carica, il cristiano Goodluck Jonathan, con uno scarto di oltre 3 milioni di voti. Il neo presidente nigeriano ha avuto nella capitale economica Lagos e soprattutto nelle regioni musulmane del nord un bacino enorme di voti. In passato Buhari ha supportato nelle zone musulmane l'implementazione della Sharia.


La campagna elettorale di entrambi i candidati si è svolta mantenendo al centro dell'attenzione l'attacco di Boko Haram a cui la Nigeria è sottoposta ormai da mesi: il presidente uscente ha fatto poco per sconfiggere l'organizzazione legata al califfato, ma prometteva che entro la fine di aprile sarebbe riuscito a debellarla dal territorio nazionale grazie ad una maggiore cooperazione internazionale. Oltre a Boko Haram, si è discusso a lungo di corruzione (la macchina della corruzione nigeria è imponente), di economia (lotta alla povertà), di politiche energetiche e di sviluppo delle infrastrutture, fondamentali per permettere al Paese di continuare a crescere.


Nel momento in cui è stato ufficializzato l'esito delle elezioni, il presidente uscente Goodluck Jonathan ha riconosciuto la propria sconfitta, diventando così il primo presidente nigeriano ad accettare democraticamente una sconfitta e a consentire un passaggio di consegne del tutto pacifico. Di fronte a questo modo di agire, il neo eletto Buhari ha riconosciuto i meriti del proprio predecessore, tendendogli "una mano in segno di amicizia".


LA NIGERIA

Ex colonia britannica, indipendente dal 1960, è un Paese diviso sia culturalmente sia economicamente: nel nord la maggioranza è islamica, mentre nel sud, ricco grazie ai giacimenti di petrolio, è cristiano. Il petriolo, prima entrata economica del Paese, ha permesso alla Nigeria di crescere ad un ritmo annuo del 6%, superando il Sudafrica e confermandosi come Stato trainante dell'interno continente.


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