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Better Together

  • Immagine del redattore: Luca Nucera
    Luca Nucera
  • 19 set 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

A quanto pare il sogno di una Scozia indipendente si è concluso oggi. Dopo settimane in cui i sondaggi indicavano un testa a testa tra i due fronti, alla fine i "no" hanno raggiunto il 55%. Una vittoria non schiacciante, ma quanto basta per riconfermare la scelta presa nel 1707: la Scozia rimarrà nel Regno Unito (con grande sollievo di Cameron e della Regina).


Ma proprio Cameron, che nell'ultimo periodo lanciava segnali sempre più allarmanti sulle conseguenze di un possibile scioglimento del Regno, ha confermato oggi un nuovo periodo di devolution: ampie autonomie alla Scozia tramite una maggiore collaborazione tra il parlamento di Edimburgo e quello di Londra. (Annuncio che sa un po' troppo da tampone per arginare ulteriori possibili ferite).


Con l'eventuale indipendenza scozzese che si stava profilando si era temuto il peggio a Londra e non solo: gli USA tremavano quanto la Regina di fronte ad un possibile ridimensionamento del potere del loro maggior alleato europeo. Ma a rischiare di più è stata l'economia della Gran Bretagna: l'indipendenza avrebbe causato un crollo repentino della sterlina che avrebbe costretto la Bank of England ad intervenire per evitare la recessione. Ma non sarebbe finita qui: la Gran Bretagna avrebbe dovuto rinunciare al seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU, indebolendo così gli Stati Uniti.


Ma a preoccupare molto Londra era il petrolio: la Scozia detiene oltre l'80% del petrolio e del gas del Mare del Nord. Una sua indipendenza avrebbe sottratto gli introiti al PIL del Regno Unito.


Ma se alla fine gli scozzesi hanno deciso per una scelta più saggia, molto delusi sono rimasti gli altri partiti indipendentisti europei, come quello basco in Spagna o quello leghista in Italia, che guardavano alla quasi assicurata vittoria del "si" come punto di partenza per altre campagne indipendentiste nei propri territori. Un'amara delusione, insomma, che coinvolge Edimburgo quanto Milano.

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